I mercoledi del Galilei

"[...] Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità.

Quella  che va oltre l'apparenze, che premia indipendentemente dal genere, quella cui

non interessa se sei truccata e come hai le gambe, e mette sullo stesso piano

maschi e femmine."

Michela Marzano, Professoressa di Filosofia morale all’Università Paris Descartes, il giorno 6 marzo ha partecipato a un incontro presso la BibliotecaNova dell’Isolotto a Firenze. C’era un caloroso pubblico ad attenderla. Tante studentesse e tanti studenti della scuola Galilei hanno fatto un grande lavoro di lettura, di analisi e di animati confronti sul suo ultimo romanzo: Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa.

La filosofa affronta una questione che può essere definita soltanto con cauti aggettivi: delicata, difficile, complessa, spinosa: è riuscita a creare un'opera che riflette sulla complessità delle relazioni umane e sul bisogno di riconoscimento e perdono. Marzano, con la sua scrittura sensibile e profonda, invita il lettore a riflettere sull'importanza del dialogo e della responsabilità emotiva nelle relazioni interpersonali.

Gli studenti hanno dialogato con l’autrice in un mondo di emozioni intense e di sfide interiori, facendo emergere domande profonde e spingendo alla riflessione su se stessi e sulla complessità delle relazioni affettive. Grazie alla bravura degli studenti e alla regia sapiente, il pubblico si è sentito parte integrante di un dialogo che ha alternato letture del romanzo con riflessioni forti e intense.

Il concetto di consenso nelle relazioni affettive è stato il filo rosso per capire e comprendere se una relazione è sana e rispettosa. Come sostiene la filosofa Michela Marzano, il consenso implica che entrambe le parti coinvolte abbiano la libera possibilità di esprimere i propri desideri e di ascoltarsi, che entrambe accettino di rispettare i confini dell'altro.

Marzano ha invitato i suoi lettori e lettrici a ragionare insieme, con la curiosità e l’intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull’ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo. 

Nelle parole che hanno alimentato il ricco pomeriggio c’è tutto: la coerenza intellettuale che non vacilla mai, l'amore per l’esistenza, un attaccamento sincero alla libertà del pensiero, la voglia e il desiderio di un confronto intergenerazionale complesso e mai scontato.

Un pomeriggio che ha riempito cuore e mente!

 

Maria Diviccaro e Stefania Tirini

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