Gli snicci

Il 12 maggio 2023 è stato rappresentato presso il Circolo 25 aprile di via del Bronzino Firenze, il saggio di teatro dal titolo "Gli Snicci"

Gli Snicci sono simpatici animaletti che si dividono in due categorie: quelli con una stella rossa sulla pancia e quelli senza. I primi si sentono superiori fino al giorno in cui non si presenta nel loro mondo uno strano personaggio capace di mettere e togliere stelle a piacere... “Gli Snicci Stellati sulle pance hanno stelle. Gli Snicci Comuni hanno solo la pelle. Non son stelle grandi, ma piccine abbastanza da farti pensare che non hanno importanza. Ma, per queste stelle, gli Snicci Stellati giravano in spiaggia a becchi levati, fiutando e sbuffando: “noi siamo GLI SNICCI, quegli altri, i Comuni, sono solo posticci!”. E se li incontravano, nella passeggiata, andavano oltre senza neanche un’occhiata.”
Incomincia così il libro del Dr. Seuss, uno dei più amati autori per ragazzi, nella sua favola intitolata Gli Snicci e altre storie (in Italia pubblicata da Giunti nella traduzione di Anna Sarfatti) al quale si è ispirato quest’anno il saggio di teatro a cui gli studenti e le studentesse della nostra scuola hanno preso parte durante l’anno. Lo spettacolo è stato curato dai registi Henry Bartolini e Annibale Pavone con una cura e una dedizione generose. I docenti che hanno guidato e sostenuto i ragazzi e le ragazze con la loro sensibilità sono stati il professore Janos Agresti e la professoressa Silvia Cosimi. I ragazzi hanno anche scritto parti dei dialoghi e uno di loro che nel libro sarebbe il personaggio di Silvestro de Favis, una scimmia astuta, ha addirittura elaborato una teoria “La teoria dell’albero rovesciato”. In realtà la scimmia e il suo intervento spiegano quanto sia facile, per chiunque abbia sufficiente spregiudicatezza, sfruttare a proprio esclusivo vantaggio ogni idea, ogni opinione, ogni convincimento che non sia nato da una puntuale applicazione del pensiero critico ma dipenda esclusivamente da pregiudizi. Silvestro de Favis, infatti, non capita tra gli Snicci per caso; egli sa della loro divisione, e per risolvere la questione ha portato con sé una macchina di sua invenzione, un apparecchio in grado di disegnare sul pancino degli Snicci Comuni la mettistelle. A questa notizia, ecco gli Snicci Comuni mettersi in fila per il trattamento; non si tratta di un procedimento né doloroso né lungo, basta pagare e in pochi minuti il gioco è fatto. Ma a questo punto gli Snicci Stellati si ribellano; loro rivendicano una primogenitura che non può passare sotto silenzio; non tutti gli Stellati sono uguali, e questo si deve sapere! Come fare, però, a distinguere gli uni dagli altri, ora che tutti hanno stelle sulle pance? L’idea è ancora una volta della scimmia: dal momento che la sua macchina non solo è in grado di mettere le stelle, ma può anche toglierle, perché gli Snicci Stellati non rinunciano alle loro? Così torneranno a essere diversi dai loro fratelli e tutto sarà di nuovo come sempre. Rimasti senza più soldi, senza più forze e senza più speranze, gli Snicci rinunciano, e de Favis, ricco e felice, li saluta, ridendo della loro stupidità e pensando che mai quei poveri animali riusciranno a liberarsene, a spezzare le pesanti catene dell’ignoranza. Ma per fortuna degli Snicci hanno capito la lezione “e con gioia vi aggiorno che gli Snicci capirono finalmente un bel giorno, giorno in cui fu deciso che gli Snicci son Snicci, e nessuno è migliore, non han senso i bisticci. Da quel giorno di stelle più nessuno ha parlato e ogni Sniccio è felice che sia o meno stellato”. Uno spettacolo che parla di discriminazioni, di ignoranza, di un personaggio astuto, e di un lieto fine. Un lavoro altamente educativo, che ha impegnato corpo e mente dei nostri studenti e che ha insegnato loro come mettere da parte odio e diffidenza a vantaggio della pace, un fiume che lava e che unisce col suo scorrere.

Progetto  di Massimo Generoso Buttarazzi